Dott.ssa Margherita PIANTADOSI
Dottore in Giurisprudenza, Funzionario Dipendente Azienda Sanitaria Locale
Abstract
L’Unione Europea sostiene la produzione agricola nei vari Stati membri attraverso la erogazione di contributi e premi. Tali erogazioni vengono gestiti dagli Stati membri attraverso degli appositi organismi, i cosiddetti: “Organismi Pagatori” (OP). Gli OP si occupano di vigilare e di coordinare e di verificare la coerenza e ove necessario di armonizzare la normativa comunitaria con le relative procedure di autorizzazione monitorandone le attività.
L’Agea ha funzione sia di contabilizzazione dei pagamenti sia funzione di autorizzazione ed esecuzione di pagamenti. In Italia, alcune regioni hanno previsto in piena autonomia ex art. 117 Cost. dei propri OP. L’Agea, rimane così unico ente qualora in regione non si stato previsto alcun ente pagatore, come al momento è il caso della Campania.
Spesso, tuttavia, capita che l’Agea a seguito di verifiche approfondite chieda la restituzione delle somme erogate poiché percepite indebitamente. Pertanto, in caso di pagamento indebito, l’agricoltore ha l’obbligo di restituire il relativo importo, maggiorato di un interesse. Il percepimento indebito dei fondi può derivare da diversi fattori, tra cui errori materiali, falsificazione di documenti o dichiarazioni false, ma anche dalla mancata osservanza delle condizioni ambientali, sanitarie, fiscali o burocratiche previste dalla normativa comunitaria. La procedura di recupero delle somme indebitamente erogate agli agricoltori da parte dell’OP in Campania è un processo complesso che garantisce il rispetto delle normative comunitarie e nazionali. Se da un lato la procedura de quo svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la legalità e la gestione corretta dei fondi pubblici, dall’altro può comportare gravi conseguenze economiche e legali per gli agricoltori coinvolti.
Keywords : PAC, Organismo Pagatore, Condizionalità, SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), Aiuti in agricoltura, CGO, irregolarità, non conformità.
- Introduzione
L’Unione Europea sostiene la produzione agricola nei vari Stati membri attraverso la erogazione di contributi e premi che possono essere anche di tipo concessorio. Tali erogazioni, finanziate dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, vengono gestiti dagli Stati membri attraverso degli appositi organismi, i cosiddetti: “agenti pagatori”. L’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è l’organismo pagatore dello Stato italiano che concede prestiti, mutui ed eroga contributi e aiuti. Inoltre, è un organismo di coordinamento che si occupa di vigilare, di coordinare e di verificare la coerenza e ove necessario di armonizzare la normativa comunitaria con le relative procedure di autorizzazione monitorandone le attività.
L’Agea ha funzione sia di contabilizzazione dei pagamenti che consiste nella registrazione dei pagamenti eseguiti nei libri contabili e nella predisposizione di sintesi periodiche di spesa, sia funzione di autorizzazione ed esecuzione di pagamenti. In Italia, alcune regioni hanno previsto in piena autonomia ex art. 117 Cost. dei soggetti agenti pagatori. L’Agea, rimane così unico ente qualora in regione non si stato previsto alcun ente pagatore, come nel caso della Regione Campania, dove solo recentemente è stato nominato un Commissario per la creazione dell’Organismo Pagatore (O.P.) regionale.
L’accesso ai fondi è subordinato al rispetto di precisi criteri, come la corretta dichiarazione delle superfici agricole e il rispetto delle normative fiscali, sanitarie ed ambientali.
Quando un agricoltore percepisce indebitamente gli indennizzi comunitari a causa di errori o irregolarità nelle dichiarazioni, gli O.P. sono obbligati a intraprendere un processo di recupero dei fondi erogati.
Spesso capita che l’Agea, a seguito di verifiche casuali o a campione, chieda la restituzione delle somme erogate o parte di dette somme poiché percepite indebitamente.
Agea, ai sensi del Reg. (UE) n. 2021/2116 del 2 dicembre 2021, ha l’obbligo di attivare le procedure volte al recupero degli importi indebitamente percepiti dai beneficiari a titolo di contributi comunitari. Ai sensi dell’art. 27 del Regolamento di esecuzione n. 908/2014, gli interessi, salvo diversa disposizione della legislazione settoriale agricola, decorrono dal termine di pagamento per l’agricoltore/beneficiario, indicato nell’ordine di riscossione e non superiore a 60 giorni, sino alla data del rimborso o della detrazione degli importi dovuti. A norma dell’art. Articolo 59 del Reg. (UE) 2021/2116 del 2 dicembre 2021, se si accerta che un beneficiario non rispetta i criteri di ammissibilità, gli impegni o altri obblighi relativi alle condizioni di concessione dell’aiuto o del sostegno previsti dalla legislazione settoriale agricola, l’aiuto non è pagato o è revocato, in tutto o in parte e, se del caso, i corrispondenti diritti all’aiuto non sono assegnati o sono revocati.
- Motivi di Indebito Percepimento dei Fondi
Il percepimento indebito dei fondi può derivare da diversi fattori, tra cui errori materiali, falsificazione di documenti o dichiarazioni false, ma anche dalla mancata osservanza delle condizioni ambientali, sanitarie, fiscali o burocratiche previste dalla normativa comunitaria. Un errore comune può essere la dichiarazione errata della superficie agricola utilizzata (SAU), ovvero l’indicazione di una superficie maggiore rispetto a quella effettivamente coltivata, o l’uso improprio di fondi destinati a specifiche pratiche agricole (ad esempio, l’adozione di tecniche ecologiche). In altri casi, gli agricoltori potrebbero non aver rispettato gli impegni di condizionalità ambientale, non avendo adottato pratiche agricole sostenibili o non avendo ottemperato agli obblighi fiscali. La percezione indebita dei fondi può anche derivare da una mancata registrazione corretta dell’impresa agricola o dalla non conformità ai criteri di ammissibilità stabiliti dalla PAC.
- Il Processo di Recupero dei Fondi
Una volta accertato che i fondi sono stati erogati in modo indebito, l’O.P. è tenuto a recuperare gli importi percepiti in modo non conforme. Questo processo è regolato dalla normativa comunitaria e nazionale, che prevede azioni precise per il recupero degli aiuti. Il recupero avviene principalmente attraverso i seguenti passaggi:
- . Verifica e accertamento delle Irregolarità
Il primo passo è la verifica da parte dell’O.P., che può essere avviata a seguito di un controllo amministrativo o di ispezioni sul campo. Se emerge un’anomalia, l’agricoltore viene notificato dell’irregolarità e della necessità di restituire i fondi. Gli O.P. dispongono di sistemi informatici avanzati, come il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), per monitorare e verificare le dichiarazioni degli agricoltori. In caso di errori o dichiarazioni false, l’agricoltore sarà invitato a fornire spiegazioni, documentazione aggiuntiva e a chiarire la situazione.
3.2. Procedura di Restituzione dei Fondi
Nel caso in cui l’indebito percepimento sia accertato, l’O.P. procederà con la richiesta di restituzione dei fondi. La notifica di recupero specifica l’importo da restituire e le modalità di pagamento. Se il pagamento non avviene entro i termini stabiliti, l’agricoltore sarà soggetto a multe o interessi moratori, che aumentano l’importo da restituire. Gli interessi sono applicati dal momento in cui i fondi sono stati erogati indebitamente fino al completo rimborso.
3.3. Definizione di Sanzioni e Penali
Nel caso di frodi sistematiche o di dichiarazioni false intenzionali, le conseguenze non si limitano al recupero dei fondi. Gli agricoltori possono essere sanzionati con importi aggiuntivi, che dipendono dalla gravità dell’infrazione. Le sanzioni possono variare in base al tipo di irregolarità riscontrata, dalla semplice negligenza a frode conclamata. L’ammontare delle sanzioni dipende anche dalle condizioni del regolamento comunitario vigente e dalle linee guida nazionali.
In alcuni casi, l’agricoltore potrebbe essere escluso da futuri finanziamenti comunitari, con l’impossibilità di accedere agli aiuti agricoli nelle annualità successive. Inoltre, se il comportamento fraudolento è grave, è possibile l’avvio di un procedimento penale.
- Strumenti di Controllo e Prevenzione
Gli O.P. sono dotati di strumenti di controllo avanzati per prevenire e monitorare le irregolarità, come il sistema di monitoraggio satellitare per verificare le superfici agricole dichiarate e il controllo incrociato dei dati. Inoltre, esistono sistemi informatizzati che permettono un’accurata verifica della documentazione fiscale e del rispetto delle normative ambientali e sanitarie (Banca Dati per l’Anagrafe Zootecnica del Ministero della Salute), riducendo così il rischio di frodi. Gli agricoltori sono inoltre formati e informati sulle condizioni per l’accesso agli aiuti e sugli obblighi derivanti dalla PAC, in modo da prevenire errori involontari.
- Conseguenze a Lungo Periodo e Implicazioni per gli Agricoltori
Il recupero dei fondi indebitamente percepiti ha conseguenze significative per gli agricoltori, non solo sul piano economico, ma anche sulla loro reputazione. La restituzione dei fondi, le sanzioni e l’esclusione da futuri aiuti possono compromettere la competitività dell’impresa agricola, portando a difficoltà economiche e limitando le opportunità di sviluppo. Le penalizzazioni legate agli errori o alle irregolarità possono infatti ridurre la capacità di investire in tecnologie innovative, nell’ampliamento delle coltivazioni o nella sostenibilità ambientale, rallentando il progresso dell’impresa agricola e la sua competitività.
In Campania l’O.P. ha il compito di garantire che i fondi comunitari siano erogati solo agli agricoltori che soddisfano i requisiti stabiliti. Il recupero degli indennizzi percepiti indebitamente è un processo regolato dalla normativa comunitaria e nazionale, che include il rimborso dei fondi, l’applicazione di sanzioni amministrative e penali e l’esclusione da futuri aiuti. E’ essenziale che gli agricoltori comprendano l’importanza di rispettare le normative per evitare gravi conseguenze economiche e legali, contribuendo a mantenere la trasparenza e la legalità del sistema agricolo regionale.
- La Procedura Amministrativa di Recupero delle Somme Indebitamente Erogate agli Agricoltori da parte degli O.P.
Il sistema di gestione dei fondi comunitari per l’agricoltura in Campania è regolato dalla normativa della PAC dell’U.E e dalla legislazione nazionale. Gli O.P. sono responsabili della distribuzione degli aiuti diretti agli agricoltori, finalizzati a sostenere la crescita del settore agricolo attraverso il miglioramento delle pratiche agricole, la sostenibilità ambientale e la competitività del settore. Tuttavia, se un agricoltore riceve indebitamente fondi comunitari, l’O.P. ha il compito di recuperare queste somme. Il processo di recupero è regolato da un’articolata procedura amministrativa che coinvolge più fasi
- Premesse e Cause dell’Indebito Percepimento dei Fondi
L’erogazione indebita dei fondi agricoli può derivare da diverse cause. Tra le più comuni vi sono:
- Errori amministrativi: dovuti a malintesi o a interpretazioni errate da parte degli agricoltori nella compilazione delle domande di finanziamento;
- Inadempimento o irregolarità: come il mancato rispetto delle condizioni di condizionalità ambientale, la falsa dichiarazione delle superfici agricola o l’errato uso delle risorse;
- Frodi intenzionali: in cui l’agricoltore falsifica i documenti o fornisce informazioni ingannevoli con l’intento di ottenere indebitamente i fondi.
- Identificazione e Accertamento dell’Indebito Percepimento
La procedura di recupero inizia con il processo di identificazione e accertamento dell’indebito percepito. Gli O.P., attraverso i controlli amministrativi e ispettivi, sono responsabili della verifica dei dati dichiarati dagli agricoltori. Questi controlli si basano su diverse fonti di informazione tra cui :
- Controlli incrociati: effettuati attraverso il S.I.A.N. che permette di confrontare le dichiarazioni degli agricoltori con i dati disponibili sulle superfici agricole ed altri parametri;
- Controlli sul campo: realizzati direttamente presso le aziende agricole, per verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato e la reale situazione aziendale;
- Segnalazioni: irregolarità che possono pervenire da altre autorità competenti o da denunce anonime.
Se dagli accertamenti emerge che l’agricoltore ha ricevuto fondi indebitamente, l’OP inizia la procedura di recupero.
- Notifica dell’Irregolarità e Recupero delle Somme
Una volta accertato che l’erogazione dei fondi è avvenuta in modo improprio, l’OP invia una notifica di recupero all’agricoltore, comunicandogli l’ammontare delle somme da restituire. In questa fase, la procedura segue un rigido iter amministrativo, che include:
- Notifica della Somma da Restituire
La notifica formale di recupero è il primo atto ufficiale che l’agricoltore riceve. Essa contiene le informazioni relative all’importo da restituire, la motivazione dell’irregolarità e il termine entro cui effettuare il rimborso. La notifica può includere anche l’applicazione di interessi moratori e delle sanzioni amministrative previste dalla legge.
- Modalità di Restituzione
La notifica di recupero specifica le modalità di restituzione delle somme, che possono essere effettuate in un’unica soluzione o, se concordato, mediante rateizzazione. La rateizzazione può essere concessa per facilitare il pagamento, ma deve essere concordata con l’OP. Se il pagamento non avviene nei termini stabiliti, sono previste ulteriori sanzioni e interessi aggiuntivi.
- Rimedi e Contestazioni
Nel caso in cui l’agricoltore ritenga che la notifica di recupero sia errata, può esercitare il diritto di contestazione. La stessa deve essere presentata entro un determinato periodo (solitamente 30 gg. dalla data di notifica). In questa fase l’agricoltore può fornire ulteriori prove o argomentazioni per giustificare l’indebito percepimento o per confutare l’accertamento dell’OP. La contestazione non sospende automaticamente la procedura di recupero, ma l’agricoltore ha diritto ad una revisione della decisione da parte dell’OP. In alcuni casi la Commissione di Valutazione potrebbe decidere di rivedere l’importo da restituire o annullare la notifica di recupero qualora vengano riscontrati errori nel procedimento.
- Sanzioni e Penalità
Nel caso in cui l’irregolarità derivasse da frode intenzionale o da omissione dolosa, le sanzioni applicabili potrebbero essere particolarmente severe. Oltre al recupero delle somme potrebbero essere imposte multe o esclusione da futuri aiuti comunitari.
- Effetti sul Settore Agricolo e Conseguenze Economiche
Le procedure di recupero degli aiuti indebitamente percepiti hanno conseguenze significative sul settore agricolo, non solo per l’agricoltore coinvolto, ma per l’intero sistema di erogazione dei fondi. La restituzione di quanto percepito, le sanzioni e l’esclusione da future erogazioni di aiuti, riducono la possibilità di sviluppo dell’impresa agricola. Tutto ciò può portare un rallentamento della crescita economica e della competitività nel settore agricolo campano, soprattutto per le piccole e medie imprese che dipendono fortemente dagli aiuti comunitari.
- Strumenti di Prevenzione e Monitoraggio
Per prevenire il rischio di indebiti percepimenti, gli OP utilizzano strumenti avanzati di monitoraggio e controllo, tra cui:
- Controlli satellitari per verificare la corrispondenza tra la superficie dichiarata e quella effettivamente coltivata;
- Sistemi informatici integrati, che consentono la verifica in tempo reale delle dichiarazioni;
- Programmi di formazione per gli agricoltori, al fine di aumentarne la consapevolezza riguardo agli obblighi normativi e alle modalità di richiesta degli aiuti.
Conclusioni
La procedura di recupero delle somme indebitamente erogate agli agricoltori da parte dell’OP in Campania è un processo complesso che garantisce il rispetto delle normative comunitarie e nazionali. Se da un lato la procedura de quo svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la legalità e la gestione corretta dei fondi pubblici, dall’altro può comportare gravi conseguenze economiche e legali per gli agricoltori coinvolti. E’ quindi necessario che tutti gli “attori” del sistema agricolo regionale, siano ben notiziati sui requisiti per l’accesso agli aiuti e al contempo è auspicabile che gli enti pagatori continuino a sviluppare sistemi di monitoraggio e prevenzione efficaci per ridurre il rischio di frodi o irregolarità.
Bibliografia
- Linee Guida per la condizionalità nelle aziende zootecniche _ Edagricole
- AGEA : Istruzioni operative n. 34.2025
- Decreto MASAF del 9 marzo 2023 n. 0147633 del Direttore generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea: Modifica dell’allegato VI del decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste 23 dicembre 2022 recante disposizioni nazionali di applicazione del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 per quanto concerne i pagamenti diretti;
- Decreto Legislativo 17 marzo 2023, n. 42 – Attuazione del regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013, recante l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio, sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari degli aiuti della politica agricola comune e ss.mm.ii.
- Decreto MASAF 26 febbraio 2024 n. 93348 del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – Disposizioni attuative e criteri per determinare le percentuali di riduzione applicabili per inadempienze degli obblighi della condizionalità “rafforzata” 2023-2027 e per violazione degli impegni dei regimi ecologici per il clima e l’ambiente e degli interventi di sviluppo rurale finanziati dal FEASR 2023-2027;
- Circolare AGEA prot. 35478 del 12 maggio 2023 “Riserva nazionale per l’attribuzione dei titoli PAC – Disciplina e controlli a norma del Reg. (UE) n. 2021/2115”;
- Circolare AGEA n. 28624 del 9 aprile 2024 Applicazione delle riduzioni o esclusioni per violazioni dei regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali (Eco-schemi) – attuazione del DM 26 febbraio 2024 n. 93348.